Horti Tergestini, fortemente voluta da Franco Rotelli
e che ha visto la luce nel 2005 con il nome “crazy
flowers”, giunge alla sua diciottesima edizione grazie
alla tenacia imprenditoriale e alla determinazione
della Cooperativa sociale Agricola Monte San
Pantaleone. L’evento di quest’anno può ancora
contare sulla collaborazione dell’ERPAC (Ente
Regionale Patrimonio Culturale) del Friuli Venezia
Giulia, del Comune di Trieste, dell’Università degli
Studi di Trieste e dell’Azienda Sanitaria Universitaria
Giuliano Isontina.
Una rassegna di fiori e piante diventata sempre più
attesa, soprattutto dopo gli anni della pandemia e le
conseguenti restrizioni, ma anche un’occasione per
promuovere incontri e dibattiti in un luogo fortemente
simbolico, esempio concreto della riconversione
riuscita di un ex ospedale psichiatrico, come il Parco
di San Giovanni. Dove c’erano i vecchi padiglioni in
questo fine settimana possiamo goderci gli Horti.
Dove erano rinchiuse le persone oggi c’è un giardino
sempre aperto e sempre visitabile, che ha assunto
valore per la convivenza di servizi formativi e sanitari,
attività produttive, forme di economia sociale,
memoria del passato e progetti di futuro, ma anche
grazie a un roseto che per quantità e qualità ha vinto
nel 2015 il Certificato di Eccellenza da parte del World
Federation of Rose Societies.
Il Parco culturale di San Giovanni è ogni giorno più
vivo che mai: Horti Tergestini è uno degli eventi nati
in questi anni per farlo conoscere e per valorizzarlo.
Horti Tergestini compie diciotto anni e festeggia
la maggiore età con un bagaglio pieno di affetto,
di competenze, di progetti, ma anche di quella
sana incoscienza tipica della giovinezza capace
di far sognare, di nutrire l’immaginazione,
di coltivare bellezza. È un appuntamento che negli anni è riuscito
a conquistarsi un posto speciale nelle preferenze
dei triestini e delle triestine, dove i protagonisti
indiscussi sono i fiori e le piante proposti da una
novantina di espositori provenienti da tutt’Italia
e anche dalla vicina Slovenia selezionati con la cura
e la passione di sempre da Lili Soldatich: troverete
piante di ogni tipo — antiche, grasse, aromatiche,
officinali, alpine, perenni, per l’interno e l’esterno,
da collezione… — ma anche oggettistica in legno,
stoffa, ferro, abbigliamento amico dell’ambiente,
prodotti alimentari.
Ospite d’onore dell’edizione 2024 sarà Franco
Basaglia, lo psichiatra veneziano nato cent’anni
fa che a Trieste e non solo ha chiuso il manicomio
ma soprattutto liberato le persone, ridato loro
dignità e riconoscimento. Quando, nel 1971, iniziò
quest’avventura a Trieste, dopo l’esperienza
di Gorizia e di Parma, di certo non aveva già
in mente la riconversione dell’ex ospedale
psichiatrico che ne sarebbe seguita né il roseto,
ma i segni della trasformazione possibile erano tutti
presenti: non a caso aprì questo luogo agli artisti,
non a caso lo riempì di oggetti colorati e di design,
non a caso sfondò materialmente il cancello per far
uscire ciò che era stato relegato dentro. Tutti gesti
che servivano a umanizzare un luogo ferito
e a rimettere al centro la persona.
Oggi che i manicomi sono stati ufficialmente
chiusi non c’è meno bisogno di abbattere
muri e pregiudizi: Horti Tergestini serve anche
a ricordarcelo.
Felici Horti Tergestini a tutti voi! |